giovedì 19 aprile 2007

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Guarda l'immagine ...cercando di andare oltre.

mercoledì 18 aprile 2007

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domenica 8 aprile 2007

Dragan Travica è per sempre...

lui è il palleggiatore del Milano, ma non va definito solo così. è una persona speciale, che è per sempre. sapete molte volte mi viene voglia di porgli delle domande ma poi capisco e mi rendo conto e mio malgrado che non lo conosco se non per vederlo giocare.
gli ho scritto molte lettere che ovviamente lui non riceverà mai, ma se per caso dovesse passare per questo sito potrebbe leggere quello che voglio dirgli.
e comunque voi non avete mai creduto in qualcosa in maniera forte e vi siete sentiti sempre più determinati a raggiungere il vostro scopo?
beh io si.
se potessi parlare con lui credo che gli direi queste cose che seguono.
ciao Dragan,
ovviamente tu non mi conosci ma io so tante cose di te. e sai perché? perché dal mio punto di vista sei un modello da imitare.
proprio così, io ti ho preso come esempio ma a volte quello che abbiamo non ci basta. solo tu non puoi immaginare la mia gratitudine nei tuoi confronti.
abbiamo molte cose in comune e io ti vedo come un ragazzo stupendo, anche se tu non lo sai io come te ho avuto, nella pallavolo, molte cose che ci accomunano.
la prima cosa che volevo dirti è grazie. può sembrare strano ma adesso ti spiego: io gioco a pallavolo e sono diventata l'alzatrice della squadra( storia buffa poichè tutti tranne me volevano questo ruolo, io ero l'unica che lo trovavo orrendo, invece ora sono felice del ruolo che mi trovo. e adesso me la cavo anche, sempre più determinata) e sto ottenendo risultati abbastanza soddisfacenti.
tutto questo per merito tuo. solo tu mi hai spinta a chiedere a me stessa sempre di più per la voglia di farcela veramente. se non fosse stato per te io avrei già mollato da tempo, per dei fatti, che non mi piace raccontare così, avrei voluto solo smettere di giocare, nonostante questo sport mi piacesse da matti.
guardandoti ho imparato molte cose e visto che mi piaci come persona, giocatore e altri aspetti io ti voglio imitare. grazie a te mi sono convinta e sono andata e ancora oggi vado contro ogni problema e sogno di essere come te. confesso di volere arrivare in alto ma molte persone mi dicono che è sbagliato porsi degli ideali così grandi, che forse se ti dico, ti faranno ridere, ma io dico: non distruggetemi il sogno. sono talmente determinata che quando decido una cosa, la ottengo sempre, e se decido che ci devo riuscire ce la faccio, così è stato per suonare e giocare a pallavolo e anche cavalcare, scrivere e un mucchio di cose che mi piace fare. ti chiedo se secondo te è sbagliato porsi degli ideali molto alti?
da palleggiatrice inesperta quale sono vorrei farti tantissime domande, ma sopratutto mi viene voglia di chiederti: ti è mai successo che qualcuno( non parlo di giocatrici ma non posso dirti di chi) fosse geloso di te? ma per geloso intendo che ti rende gli allenamenti un inferno. qundo poi vuole cercare il pelo nell'uovo ma evidentemente non c'è e quindi lo crea lui. sai purtroppo mi è addirittura successo, una volta di piangere in panchina, sai so che non avrei dovuto ma sai perchè? non per un richiamo ma perchè, io ti ammiro, e tutti lo sanno, e quel fantastico attacco di seconda che fai, io lo trovo giusto. molte persone dicono di te tante cose cattive come per esempio che sei un egocentrico, ma io non lo credo e se qualcuno parla male di te in mia presenza io ti difendo. quindi dicevo, ho fatto un attacco di seconda tipo il tuo( non come il tuo perchè te sei inimitabile sei troppo mitico) e sono stata accusata con le seguenti parole: non è che perchè lo fa il ragazzo che ti piace tanto lo devi fare pure tu. a me sono venute lacrime di rabbia, perchè non è giusto che siano messi in mezzo i miei idoli che non centrano assolutamente nulla. e poi non lo ho fatto perchè l'hai fatto tu( anche se il punto lo ho dedicato a te).
approposito di questo spero che il fatto che ti dedico punti non ti dia fastidio, perchè lo faccio molto spesso. ovvio che ne faccio pochi essendo alzatrice.
sai una cosa davvero strana? tu non lo sai ma lontanamente mi conosci. si di vista ma ogni tanto ho parlato con te. ma anche se ti dicessi il mio nome, tu non ti ricorderesti di me, hai sempre moltissima gente intorno a fine partita. è difficile avvicinarti. ma d'altronde ti meriti tutto ciò che hai e anche di più. è buffo però, un ricordo mio ce l'hai.
credo tu abbia capito che ti stimo davvero molto.
approposito di domande, ti è mai capitato di aver problemi con le alzate perchè la palla ti viene passata molto forte? a me si e non so come fare, un paio di volte mi si è un po' incassato il dito.
vorrei conoscerti come persona e come giocatore, come giocatore perchè sarei lusingata di allenarmi con un campione e come persona perchè sono convinta che sei una di quelle prsone difficili da trovare, speciale, fantastica e che è davvero dolce.
per farti capire, io ti stimo davvero molto e anche tutto quello che fai che per me diventa legge: hai alla partita un polsino rosa o viola? anche io. prima di una partita ha visto che mangiavi il chupa chupa, da ora anche io, chissà che non mi porti fortuna.
sei un modello da imitare. e se dovessi leggere questa lettera e se ti andasse di rispondermi fallo pure, mi renderesti felice.
Quindi ora avete capito che per me è davvero importante, lui è fantastico, e sopratutto come giocatore un asso della pallavolo, un mito, anzi un fuoriclasse!!!

venerdì 6 aprile 2007

cantanti davvero speciali

io credo che veramente ognuno di noi puù essere qualcosa...si qualcosa di vero...e come dice il loro disco tutto è possibile. ma non si fa per dire, è una cosa in cui credi o non credi o non credi.
sono quattro ragazzi eccezzionali, va bene magari si possono un po' migliorare col tempo ma sono fantastici così come sono. al momento può sembrare una frase detta per fare scena ma non è così: loro pensano: non vogliamo essere seguiti solo perchè ci considerate carini. sebbene lo sono, io penso che nulla di più vero può uscire dalla bocca di una persona.molti dicono perchè sono famosi e devono far scena, ma credetemi, io, guardandoli negli occhi capisco quello che sono veramente e che sanno di essere famosi perchè noi li vogliamo proprio così!
a volte però mi sorge un dubbio: sono famosi perchè sono bravi o perchè a delle stupide(senza offesa) ragazzine piacciono? loro sono veramente bravi ed è per questo che vanno lodati n0n per altro. ovvio che sono anche stracarini, ma anche se fossero stati brutti avrebbero meritato tutto quello che hanno.
anche io ho una preferenza, ma il carino viene dopo: lui è innanzitutto bravissimo, ha un cuore tenero ma deciso, e uno sguardo che mi sembra davvero speciale, non so' che volia comunicare ma lui è diverso, e con le mie amiche sto mettendo su una band perchè questo che loro ci danno è lo sprint di cui avevamo bisogno.
e si, a volte mi capita di non riuscire a dormire, allora accendo il pc e comincio a scrivere. una sera, dopo essere andatap er la seconda volta ad un loro concerto gli ho scritto una lettera che ovviamente non riceveranno mai, ma se per caso dovessero capitare su questo sito, sarei felicissima così la metto qui di seguito e spero che piaccia a voi, e che loro la possano vedere un giorno....
MITICI FINLEY!
Sapete oggi era 28 gennaio 2007 e all'Alcatraz, discoteca di Milano, i Finley si sono esibiti nella loro ultima data del tour. Come era possibile immaginare questi ragazzi sono stati come al solito formidabili. Però non mi aspettavo così tanto dal punto di vista artistico. Ho sempre creduto in loro e nonostante la loro musica mi piacesse come tutt'ora, in questo giorno in particolare mi hanno trasmesso emozioni che mai erano stati capaci di regalarmi. Insomma la musica è sempre stata bellissima ma questa volta le emozioni mi hanno esaltata facendomi battere il cuore in una maniera esagerata.. confesso un po' era per l'emozione di vedere il batterista Dani nonché mio grande idolo ma per il resto è stata la musica a farmi sognare. I ragazzi nel parlare sembravano così disponibili e per nulla montati dandosi arie, anzi questo sembrava per davvero un inno a dire: noi siamo qua sul palco perchè lo avete voluto voi ma non per questo siamo migliori, siamo ragazzi come tutti voi. Questo mi chiedo però: è vero sono come noi ma allora perchè è impossibile avvicinarsi a questi miti?Parlando del fantastico concerto un complimentone a ciascuno di voi perchè nulla eguaglia le emozioni e le sensazioni che ci avete regalato. Quando eravate lì a esibirvi per noi sembravate così liberi e l'armonia che leggevamo nei vostri occhi( se potevamo intravederli) veniva trasmesso a noi, questi bei sentimenti che ci avete donato ci fanno venire voglia di essere persone migliori.Il vero significato per cui avete scritto le canzoni è emerso e quello che pensavate e che avete trasmesso per via delle canzoni è stato percepito forte e chiaro. Quindi continuate così perchè con voi nulla diverrà fumo e cenere, sappiamo che come voi possiamo diventare delle star, basta crederci per sempre, ricordando che tutto è possibile, è per questo che gridiamo scegli me, ai vostri canti di sirene, non rinchiudiamoci dentro una scatola, e anche sotto il sole di settembre non vi diremo mai addio perchè sappiamo cosa vuol dire inseguire un grande sogno.Insomma continuate a inseguire il vostro sogno. Anche io con la mia band ancora troppo giovane e inesperta inseguirò il sogno perchè anche se mi dicono che su un milione ne passa una io voglio essere quell'una, perchè ognuno in angolo del suo cuore sa che se lo vuoi tutto è possibile.Il messaggio che per lo meno è quello principale per cui tutti lo fanno è lo stesso ed è unico ma voi ci rendete le cose speciali e meravigliose per essere vissute, senza voi un sogno di felicità andrà perso ma vi prego non fate che i poteri che hanno più di noi di voi sbarrino la strada perchè ancora prima di essere un atto di gloria è un atto di amore. Secondo me è questo che veramente significa essere delle star, non montati, non migliori ma semplicemente diversi. La cosa più bella dopo aver fatto un kasino tremendo è vedere tutti che si commuovono davanti alla bellissima fumo e cenere che dal mio punto di vista esprime l'essenza di quattro ragazzi che nonostante ciò ci provano e vogliono scalare quel murooppure l'essenza dolce che può esserci anche in chi fa kasino e spacca di brutto come voi. Fumo e cenere è una canzone per il cuore e non per le orecchie.Perciò vi chiediamo di esserci quando anche noi saremo lassù ma prima di farlo per noi lo faremo per voi, per dimostrare a tutti quelli che vengono contro che è davvero tutto possibile e che voi siete meravigliosi così come siete, non sempre è necessario avere delle parole visto che ormai è diventata una sfida contro me stessa per rivelare una volta per tutte che la vita va presa con un sorriso. Praticamente come l'avete fatto voi. Un Grazie!!! o anche due!!!

la neve cos'è veramente? io penso...

mi sono sempre chiesta da dove venisse la candida neve e voi? be la mia fantasia ha scelto di correre su fili dorati, affrontare pendii tortuosi e ora credo che....Tanto tempo fa, una giovane ragazza di nome Martina, la cui traduzione era leggiadra, viveva in una piccola casetta di uno sconosciuto paesino.Era un paesino talmente piccolo, che neppure un nome poteva essere dato, considerato, appunto dispregiativo chiamare una città così piccola.Barbara sembrava davvero una principessa leggiadra, con i biondi capelli lunghi sulle spalle, due occhi colore dell'oceano e un sorriso attraente e affascinante.Anche il suo cuore sembrava essere puro come il suo aspetto e aiutava sempre tutti ovunque il suo aiuto fosse richiesto. Quantunque si possa immaginare, davanti a tale bellezza, moltitudini di ragazzi si recavano da lei per chiedere la sua mano. Non troppo sicura di quello che veramente era, lei, rifiutava invano i mille e più ragazzi d'ogni dunque.Un giorno, con un vaso sulla testa, si stava recando al lago per prendere dell'acqua per la sua famiglia. Per un viale molto stretto camminò. Passava sotto bellissimi alberi fioriti di boccioli di pesco, dal profumo intenso ma allo stesso tempo dalla fragranza delicata. Con una mano tenne il vaso e con l'altra si allungò a prendere uno dei bellissimi boccioli e lo mise fra i suoi capelli colore del sole. Poi prese un lembo del suo abito lungo, ma fatto di stracci, e posò sul sentiero la brocca cogliendo qualche lampone rossissimo. Ripreso il vaso continuò a camminare, ma data la sua grande dolcezza fermò ogni movimento, e tirando su lo sguardo ammirò le nuvole, che sembravano essere così soffici. Per un momento volle dimenticare ogni regola e protese le sue braccia verso quelle spumeggianti formazioni che sembravano di panna. Quasi come le volesse assaggiare. Poi tornò al presente e andò avanti per la sua strada.Una volta arrivata al laghetto si inginocchiò in prospettiva di questo, poggiò la brocca e i lamponi sul prato tutto d'intorno e protese le braccia verso l'acqua, che le scorreva fra le dita, e si bagnò la faccia.Prese l'acqua e appena rialzatosi sulle due gambe udì un canto.Un ricco e giovane cavaliere, in sella al suo cavallo di un colore baio scuro, cantava e si inneggiava davanti a uno specchio che con la mano sinistra teneva. Era talmente ricco che ogni orlo delle briglie del cavallo erano rifinite con minimi e dettagliati particolari d'argento, sullo sfondo d'oro. La sella era di pelle nera, di una pantera e con moltissime rifiniture incise. Il cavallo aveva una coda a onde e alla criniera folta e scintillante, nera mille e una treccina. Il ragazzo vide la fanciulla che lo fissava con aria disgustata e con un nobile e fermo gesto della mano frenò il cavallo. Per il brusco movimento il suo mantello rosso dai lembi e dagli orli si gonfiò e per dieci secondi smise di fissare la sua immagine allo specchio. Chiese la fanciulla il nome che con tono piuttosto nervoso e disgustato rispose: Martina ma suppongo che un nobil cavalier quale sei non abbia tempo da perdere con una tal ragazza comune che quattro straccia ha per se. Così, il cavaliere, già invaghito dalla sua bellezza e prostratosi davanti alla sua determinazione, decise che la voleva come sposa. Per lui era cosa assai normale pretendere fanciulle belle e ricche ma questa non volle nemmeno più ascoltarlo che fischiò e una folata di vento imperversò in mezzo alle mille foglie che si alzavano e velocemente un cavallo con un corno a tortiglione d'oro, gli zoccoli, la coda e la criniera di questo materiale corse dalla fanciulla che balzò in sella e scappò via. Il giovane tentò di inseguirla ma quel cavallo sembrava fare a gara con il vento. Così, il giovane, pensò che se Barbara non voleva stare con lui era un suo problema ma doveva pagare poiché nessuno doveva osare un rifiuto. Così, scese da cavallo, si recò al laghetto e si specchiò e, compiaciuto per la sua bellezza balzò in sella al suo prode destriero e lanciandolo in un galoppo impazzito si recò al tempio degli dèi. Entro nel tempio dalle pareti blu e cominciò a dire: io quasi son degno di essere uno di voi! Collera che mi avvolge, solo collera, non accetto un rifiuto di chi mi sono invaghito e prego ora la punizione di Barbara, perchè se non la potrò avere io, nessuno l'avrà. E corse via in sella al nobil cavallo. La dea invocata, Afrodite, avrebbe esaudito le sue preghiere e stava preparando una punizione lodevole.Colse il giovane principe davanti allo specchio, a lodarsi: oh ma quanto son bello, se potessi mi invaghirei di me stesso, nessuno può resistermi e dovrei essere io il deo della bellezza. Afrodite, dea della bellezza, al quanto permalosa si infuriò e con tutta la rabbia che aveva in corpo chiamò una fenice, si mise a cavallo su di essa e fece irruzione: lampi e tuoni squarciarono il cielo, risonanti rombi inneggiavano nella notte. Il sole spuntò, la grandine scendeva grande come palloni da calcio, una tempesta imperversava, terremoti fecero sobbalzare tutti che dalla terra tremante volevano scappare, ma non sapevano dove. Onde si sparsero per il mondo. La dea scese dalla fenicie e con l'alzare di una mano provocò un uragano e si rivolse al principe: tu!tu! Maledetto devi pagare! Le tue preghiere non saranno mai, perchè i tuoi atti di superbia erano già troppo ma l'essere un dio, e al mio posto non ti sarà mai perdonato! Così chiamò Martina e aprì le mani, scese una palla di cristallo da cui si vedeva la richiesta del principe e poi le conseguenze che avevano portato all'ira Afrodite. Così la dea innalzandosi al cielo gridò: tu, Martina, volevi sapere cosa fossero, come fossero e che sapore avessero le nuvole? E adesso io castigo il bel principe a rispondere alla tua domanda e così diverrà nuvole, e ogni goccia di lacrima che cadrà sarà un candido fiocco di neve, acqua ghiacciata, come il suo cuore e le lacrime che piangerà saranno talmente amare, che una volta sul terreno non si scioglieranno facilmente ma saranno per tanto tempo fino allo spuntare del nuovo sole! Le lacrime saranno amarissime pure quando ti vedrà, perchè ti metterò accanto un uomo bello e che ti ami, Martina! La ragazza stupita della cattiveria e della punizione, nonostante la superbia del ragazzo, era buona e lo volle aiutare: Afrodite( e fischiò e il suo unicorno arrivò) ti regalerò l'unico unicorno sulla terra ma riduci in pena il poveretto! Così rise e si portò via l'unicorno, e castigò il ragazzo a piangere neve ma non amara, e la ragazza, per la troppa bontà, a diventare brina, che dopo una nevicata appare.

Io scrivo e basta


Molte persone mi chiedono come faccio a scrivere poesie o racconti talmente belli.Si sbagliano, dietro alle lusinghe per un mio scritto che ovviamente accetto gradevolmente, la sento una cosa palese e ineducata. Non è giusto premiare me per una qualche opera di scritto visto che io sono una “scrittrice per caso”. C'è chi nasce con questo modo di fare e che ha questo dono. Io lo ho per un semplice motivo: è il mio modo di esprimermi, si non sempre riesco ad essere diretta con una persona e decido di scrivere per esprimere le mie emozioni.Tra i mille complimenti, a volte ho voglia di beffarmene perchè ci sono persone che hanno speso una vita per imparare a scrivere e non è giusto che perchè a viene facile devo essere lodata io e lasciati da parte gli altri. I veri poeti sono quelli che non sanno scrivere. Mi è capitato innumerevoli volte di essere consultata per uno scritto. Ovvio che ero gioiosa nell'aiutare la persona e davo i miei consigli però, sapete cosa rispondo? Un esempio. L'altro giorno stavo intervistando una persona con le mie amiche per il giornalino dell'oratorio. Stava appuntandosi tutto la mia amica. Era lenta nello scrivere e allora lei ha detto a me di scrivere. Io ho preso la penna e ho cominciato a scrivere. L'intervistato ha detto: oh, guarda come è veloce, che brava. E così la mia amica ha precisato: ovvio lei scrive sempre molte poesie e racconti anche al computer, è una scrittrice. Questo mi ha confessato che anche a lui piace scrivere poesie e. forse in cerca di un consiglio, da l mio punto di vista per il blocco dello scrittore che probabilmente lo sorprende spesso, mi ha chiesto come facevo a scriverle. Io ho semplicemente risposto: quando ho l'ispirazione comincio a scrivere, poi, una volta terminata la poesia, non la tocco più, neppure una volta, a meno che mi accorgo di aver fatto un errore di verbo, non tanto grammaticale, perchè io lo adoro quella specie di difetto che mi piace chiamare l'errore poetico. Da un tocco alla poesia, quindi se la ho fatta il 15 marzo, rimane non modificata. Mi guardò con un aria un tantino perplessa ma aveva uno sguardo lievemente complice che da una parte sembrava aver capito.Ricordate sempre che il vero scrittore è chi non ha mai tenuto una penna in mano, e quello ancor più bravo quello che conosce la lingua, ma prende e apre il dizionario e scrive.Mi dicono molto spesso che sono malinconica e che nella vita sono triste alquanto si legga nelle mie poesie, ma io rispondo, se non ho voglia di parlare che non è vero, ma se ho voglia: le poesie non devono necessariamente essere felici ma possono essere anche tristissime tutto dipende dall'autore e dal suo attuale stato d'animo, o il motivo che lo ha spinto a scrivere il quanto.Una altra frase che adoro dire a chi mi chiede una domanda non completamente precisa è: la penna la tiene il cuore, non la mano, e per questo, non esiste un mancino o un destro. Come scrissi nella mia poesia per una mano o l'altra.Per la verità i concorsi ai quali partecipo non sono per far vedere che sono brava, ma per dimostrare che anche un'undicenne può essere scrittore, forse più di quelli che si credono tali. Ciò è stato dimostrato nel primo concorso della mia vita, dove a gareggiare erano tutte persone più grandi di me e spesso e volentieri anziani con molti concorsi alle spalle.Eppur la difficoltà io ho vinto il primo premio categoria critica e il premio ora è per tutti quelli che sono piccoli m a grandi scrittori.

Colmare il vuoto

Colmare il vuoto

Tra i soffi freddi
che smuovono le foglie di inverno,
tra la brina e un inebriante profumo,
il silenzio taciturno del vento.

Una goccia di lacrima che
segna il cammino
e niente colma quel vuoto
per la capacità di essere,
la capacità di amare.

Corro a piedi nudi sulla sabbia
fredda verso una meta indestinata.

Pochi attimi con te
ma che sono dalla capacità di colmare
quel vuoto che non si riempirà mai.

Una lingua di ghiaccio,
un cuore gelato,
ma che si infuoca e si scioglie il freddo,
ma le gocce rimangono le mie lacrime...